Valsesia - Torre delle Giavine - Via Normale

Difficoltà
4c V 5.7 4c HS 15
Rischio
S2
Modalità
Primo
Lunghezze
6
Sviluppo
140 mt
Note

Detta anche Torre di Boccioleto. Cosa siano le Giavine, non ci è ancora dato di sapere ...

3BMeteo non sbaglia mai: previsto temporale alle 15.00 e così è stato.

Ritirata al primo spit del secondo tiro sotto una cascata. Doppia nel vuoto con freno moschettone, e giù dal sentiero in pantaloncini ...

Itininerario spittato di fresco dopo il lockdown.

La relazionedi Montagna Biellese è la più corretta: salire dals entierino per corde fisse, evitare di arrivare al grottino squadrato per non fare il tratto muschiato.

Il primo tiro è collegabile al  traverso se si gestiscono le mezze corde.

Il traverso è da proteggere a friend.

La fessura diedre prima della foglia è bellissima e proteggibile con un friend prima dello spit.

 

La Torre delle Giavine é raggiungibile da due sentieri: a sud dalla frazione S.Marco seguendo la carrozzabile per Ronchi: dopo alcuni tornanti si incontra il sentiero a sinistra segnalato da un cartello; da Ronchi, attraverso l'itinerario n. 386 per Pian Sulei, pianoro roccioso che la sovrasta dall'alto: da verificare se meno faticoso ...

Ecco le Relazioni:

Montagna Biellese:

Relazione

L0: salire un breve risalto, passare dentro ad un buco, traversare ancora qualche metro a destra, II, corda fissa, sosta su due resinati da collegare, 20 metri

L1: salire per placca e lame e spostarsi a sinistra in placca, IV+, sosta su 2 resinati (Via Bonfanti Re) 30 metri

L2: aggirare uno spigolo, IV+, sosta su catena, 10 metri

L3: diedro fessura, IV+ (attenzione a sinistra enorme blocco instabile su cui è verniciato un triangolo), prendere la caratteristica lama detta la foglia, IV, quindi sostare su resinato e fix da collegare, 20 metri

L4: spostarsi a destra con passo delicato, V, poi fessure e placca, IV, giunti alla cengia erbosa andare a sinistra, sosta Raumer, oppure su catena, 30 metri

L5: passaggio faticoso sopra la sosta, V+, poi verso lo spigolo, V, infine bella placca tecnica, V-, sosta su catena arrugginita, 35 metri

L6: andare a destra, III, poi dopo un resinato salire per fessure alla cima, IV, sosta su catena, 15 metri

Discesa: dalla cima calata da 15 metri fino alla catena di L5, poi calata di 30 metri fino a sosta Raumer di L4, poi calata di 30 metri fino a catena di L2, da cui calata di 30 metri fino a terra. Rientro per il sentiero di salita.

 

In Montagna:

Attacco

Costeggiando la Torre si incontra, ben evidente, l’attacco della Via Francione e Guala: da qui si risale per qualche metro lungo la traccia, poi ci si approssima alla parte alta di un terrazzino su facili roccette, visibili subito a sinistra. Si passa abbastanza comodamente sotto un grosso masso, evitando di aggirarlo visto il passaggio un po’ delicato.
Proseguendo di un metro sul terrazzino si incontrano delle corde fisse, seguendo le quali e discendendo di un paio di metri si trova l’attacco della normale (due resinati, scritta sbiaditissima verde “via normale” subito sotto la sosta).

 

Descrizione dei tiri

I gradi che vedete sono quelli dati da noi. Sulle relazioni in giro, ogni tiro è dato mezzo grado in meno. Secondo noi è giusto così, poi ci direte! 😉

  1. 4b – Si parte su un facile spigolo con anche la possibilità di aiutarsi un po’ col diedro. Risaliti circa 6-7 metri, bisogna traversare a sinistra con un passo un po’ scomodo ma con ottimi appigli una volta giunti dalla parte opposta. Si segue quindi una placca appoggiata fino ad una lama orizzontale dove si possono poggiare i piedi, poi sempre su placca, si raggiunge (verso sinistra) il bordo dello spigolo dove si trova una sosta da attrezzare. Ignorare la sosta (è di un altro tiro) e procedere in traverso verso sinistra (ignorare i chiodi sulla verticale) con 2-3 metri esposti ma con ottimi piedi. Risalite due roccette con dell’erba e qualche rovo, si arriva alla sosta ufficiale (attrezzata, come tutte quelle della normale) alla base di un diedro fessura.
  2. 4c – Si risale con bella arrampicata il diedro. Volendo, è possibile assicurarsi con friend lungo la fessura di destra. Giunti al termine della fessura, ci sono delle lame che escono verso l’esterno e sulle quali è possibile mettere dei cordini per proteggersi. Poi si affronta il “passo della foglia”, che consiste nel risalire una bella lama staccata dalla parete (più facile all’esterno che all’interno) per poi procedere traversando verso destra (molto esposto, ma senza troppi patemi). Con i piedi sulle lame, arrivare fino al loro termine e poi con passo non banale e scomodo, ritornare sulla parete principale (esposto!). Quindi traversare un po’ verso destra (3 metri circa) ed infine risalire verticalmente con facili passi fino all’altezza di una grossa cengia erbosa che si vede sulla sinistra.
    Allargarsi verso la cengia erbosa (altro passetto bruttino) e poi procedere in orizzontale per 5-6 metri fino alla sosta.
    Questo tiro, se fatto integralmente, comporta una fatica immane nel recuperare le corde. Purtroppo la sosta intermedia che c’era una volta, ora non c’è più. Al peggio si può fare sosta sulla foglia onde evitare almeno in parte, il giro di corde mortale.
  3. 5b – Ho letto relazioni che danno questo tiro 4c. Onestamente, mi sembra sottogradato. Il primo chiodo è a circa 7 metri, dopo aver risalito una fessura verticale con discrete mani e con piedi invece più piccolini….comunque non certo di quarto grado. Io ho integrato con un dado nella parte alta della fessura e ho quindi affrontato l’uscita. Altrimenti non credo me la sarei sentita.
    Giunti finalmente al chiodo, si taglia decisamente a sinistra lungo una cengetta, fino allo spigolo. Arrivati lì, sopra di voi troverete un chiodo sulla verticale o un anello sul bordo dello spigolo. Io ho seguito il chiodo e ho dovuto affrontare un altro passaggino abbastanza tosto. Mi dicono invece dalla regia che traversando a sinistra nel punto MOOOOLTO esposto, la progressione è banale e con ottimi piedi e mani.
    Sarà che l’ho fatta da primo, ma non mi sono fidato.
    Comunque al termine di questo passo, si procede poi per cresta e/o sulla placca di sinistra (facile) fino ad un terrazzino dove si trova la sosta del 4° ed ultimo tiro.
  4. 4a – Questo tiro sarebbe anche un terzo grado (abbondante). Ma gli diamo un 4a honoris causa per avere un unico chiodo di protezione, ad un’altezza di circa 8-9 metri da terra e con praticamente nessuna possibilità di integrare. Quindi, per quanto facile, occhio!

Se dovessi dare dei gradi della scala UIAA invece dei gradi francesi (direi più adatti visto il tipo di via), la metterei così:
1) IV+
2) V-
3) V
4) IV

 

Giudizio

Via di arrampicata su roccia splendida e su una formazione davvero particolare ed unica in quel contesto. La normale (come spesso accade) fa dei giri un po’ del cavolo e quindi si è costretti a dei traversi, che però alla fine hanno un loro perché e divertono.
L’unica rogna è la corda che fa dei giri assurdi (nel secondo tiro in particolare) e che quindi comportano una notevole fatica nel recupero del secondo.
Magari nel secondo tiro fate sosta sulla foglia per essere più comodi dopo.
Ad ogni modo a me la via è piaciuta molto. L’ho trovata interessante, estetica e con anche qualche passaggio da chiappa stretta. Un po’ sottogradata nell’insieme. Aggiungete mezzo grado ad ogni tiro rispetto ai gradi “ufficiali” e andate sereni 😉

 

Traccia GPS